Arrestato e processato pedofilo che si fingeva il manager di band come Rebelde e Tokio Hotel

giovedì 24 marzo 2011

Il carcere per un falso produttore musicale trovato in possesso di materiale pedofilo

Il cittadino di Lloret de Mar (Spagna), processato oggi presso il tribunale di Girona ed accusato di farsi passare per un manager musicale per ottenere video pornografici di ragazze minorenni, ha affermato di non sapere quale fosse la vera identità delle persone con cui aveva contatti, di non essere a conoscenza di avere a che fare con minorenni e di credere che i video gli fossero mandati da degli uomini.

Il procuratore ha chiesto per l'accusato, José Díaz Martín, una pena di 24 anni di carcere per 6 reati di detenzione di materiale pornografico e 2 di coercizione, a cui si aggiungono le minacce di diffondere le foto ed i video su internet se le minori coinvolte avessero fatto marcia indietro. Da parte sua, la difesa chiede l'assoluzione dell'imputato.
La denuncia è stata presentata da 6 minori tra gli 11 ed i 15 anni che hanno assicurato che l'imputato ha chiesto loro delle foto di nudo e la partecipazione a video pornografici al fine di utilizzarli per garantire loro un posto all'Eurovision Song Contest o come amministratrici di fanclub.
Secondo il procuratore, Diaz avrebbe contattato le ragazze attraverso chat e forum e si sarebbe presentato come un manager di gruppi musicali come Rebelde e Tokio Hotel per un anno e mezzo prima di essere arrestato ad agosto 2008. Alle domande del pubblico ministero durante l'udienza, Diaz ha ammesso di essere entrato in contatto con più di 40 persone attraverso indirizzi e-mail e di essersi presentato come talent scount facendosi passare come un manager del gruppo messicano Rebelde o cercando fan del gruppo Tokio Hotel per fondare un fanclub.
Diaz ha dichiarato di averlo fatto per gioco e curiosità e di non conoscere la vera identità dei suoi contatti. Ha tuttavia riconosciuto di aver detto loro che dovevano fare dei provini per essere selezionate e, tra le altre cose, dovevano inviare immagini di nudo e registrare video in pose sessuali con masturbazione inclusa. Secondo lui, si stava in un mondo "irreale" e credeva che le persone con cui era in contatto fossero in realtà uomini che stavano giocando con lui e gli inviavano video di minorenni.
L'imputato guardava foto e video di contenuto pornografico sia su PC che su CD, ma ha negato di averli diffusi e di aver obbligato le ragazze a continuare ad inviargli questo materiale.
Da parte loro, le ragazze hanno dichiarato che per continuare a ricevere quel materiale le ha minacciate "dopo, quando gli ho detto che volevo smettere - mi ha minacciata dicendo che avrebbe diffuso in internet quello che gli avevo già mandato", ha dichiarato una.
Tre delle vittime hanno testimoniato a porte chiuse perchè ancora minorenni.

Fonte: www.elmundo.es/elmundo/2011/03/23/barcelona/1300896244.html | Traduzione

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